inevitabile caffè
lento il giornale,
luce al mondo,
fiume tranquillo.
Ogni vita ha il suo sapore:
i lupini di mia madre,
le olive carnose della Puglia,
l’acre sigaretta fra dita mangiate
o il cedro dissetante
- nella malinconia delle assenze -
tiepida spensieratezza che mi hai regalato.
Preme sul cuore
una vita nuova ferma alla stazione.
Quartiere di facce nere
ozia un ferragosto limpido
- Pasolini, empatia, utopia? -
preludio, affatto standard,
di acque profonde.
Avvolta da nuvole galleggio
fra strade di piccoli alberi e pace
stropicciata.
Elettrodomestici anni ’70,
luce demodé,
Porto, Sambuca Molinari,
inevitabile caffè.