La ballata dell’Unicorno



foto di laura ginapri

(I quadro, attesa)

Fluttuante,
i pesci salutano la riva
si attende un veliero
profumo di pesche, 
estate.

Improvvisamente
il disegno giapponese
ripetitivo e bello:
porta fortuna!
                                                                     
(II quadro, pazienza)

Vogliamo essere forti?
Sei tu?
Nella distanza non trovo assenza.
Rumore del mare per il tuo ritorno,
alberi agitati
seguono l’orchestra.
                                                                         
(III quadro, parole)

Ti chiamo
Le ho perse nel vento.
Le ho perse nel cuore
nella pelle, nei capelli.
Ho perso le mie parole.

 (IV quadro, da dove vieni?)

Possiamo sapere da dove vengono i leoni?
Hai chiesto un giorno 
con aria felina.
Sicuramente da molto lontano.

Se arrivasse un Unicorno
lo guarderei ammirata,
fisserei l’immagine,
non potrei far altro.
Ma poi mi chiederei 
sempre:
da dove viene l’Unicorno?

“Portar fortuna
è tutto ciò che voglio”
risponderebbe l’Unicorno

(V quadro, incontro con l’Unicorno)

Ecco 
l’Unicorno si avvicina
sembra sorridermi,
che emozione. 
Esiste davvero o lo sto sognando?
Viene verso di me,
piano.
Non riesco a muovermi.
“Chi sei?”
Chiede.

Posso rispondere a questa domanda?

(VI quadro, verità)

Sono una donna che dice parole sulla spiaggia
Rispondo

La luce bianca dell’Unicorno
sta diventando fortissima e 
si espande sullo sfondo blu
“io ti porto fortuna”.
Tutta luce.

 (VII quadro, danzano i sogni)

Perché non posso partire?
Il viaggio
potrebbe aiutarmi
a trovare in me
nuove parole.

L’Unicorno salta
nel blu
e nel bianco del disegno
“Portar fortuna è tutto ciò che voglio”
       
 (quadro VIII, mare e terra)

Lo specchio dell’acqua
mi rimanda un’immagine assurda 
di donna sirena.
Ma io sono la terra che aspetta.

E tutte le apparizioni 
non si fermano mai,
restano a farmi compagnia
con tutti gli animali della laguna.
                                                                           
(IX quadro, animali) 

I granchi arancioni sono qui nel fango,
nella sabbia dei miei piedi.
Ogni tanto ritorna inquietante lo scorpione:
Klank Klank
si muove 
con la sua corazza
Klank Klank

Ne ho paura

 (X quadro, il segreto delle conchiglie)

La vita ci sgretola e ci illumina
Non abbiamo altro
Cambia la sensibilità
sotto la volta.
Come segreto resta nell’eternità.

(XI quadro, ascoltare)

Ogni granello di sabbia
sotto ai piedi
Ogni piccolo granchio
che si avvicina alla riva
sembra conoscere
l’onda che arriverà.
Indifferente.

(quadro XII, vedere)

Arrivi nella notte, 
la prua tocca la riva:
ho atteso il passo.

Possiamo vedere ciò che saremo.

(XIII quadro, viaggio)

Sul veliero con le vele
Spiegate
Saluterò la mia casa:

i tuoi mari immacolati.

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