ero sul tavolo a cantare farfalle
Alcune parole sono banali o inutili o sciatte
Così alcuni gesti, azioni e ripetizioni
E non so cambiare
L’agognato cambiamento slitta, scivola, sul
bianco
Sul tavolo freddo dei miei intenti
Una bimba col turbante recita e canta e
meraviglia
Pretende di elettrizzare la mia mente
Ero sul tavolo a cantare farfalle
E ora rimango senza braccia e senza più forza
Questo sasso, le corde alle caviglie
Il fango intorno e il respiro di un mare
lontano
Che mi chiama, mi attira
Ridevano e sbattevano
Curva come Camille per Auguste
Nel tempo che non ha amore
Nel luogo che non credo e non cerco
Dove sono?
Alcune parole sfiorano lente
Si allontanano da me
Si posano e lasciano
Le mie mani