sul poeta e i suoi struggimenti




A volte il poeta è molto malinconico e nei suoi pigri pomeriggi si chiede….

Perché il riflesso dell’acqua mi delude?

Il silenzio, quello per riposare, 
quello che è pace, che accoglie e tiene caldi

quello non c’è.

E io non so
Non so dove andare
Non so dove stare.
E tutto si ripete,
ci si comprende e ci si perde.
Ho voglia di vomitare,
di dormire su una spiaggia
senza sveglie e appuntamenti,
di sentire il mio corpo
abbandonato,
di recuperare le reti
e liberare i pesci.

Rivedo l’immagine
eravamo?
siamo stati?
La gioia,
la vicinanza,
le anime amiche
Cosa può, cosa può distruggere?

Se tento inutilmente
di trovare le parole
per dire quel che sono

Anche questo è stato un malinconico passaggio,
un lieve sapore
come la lingua sul fiore.

Rarissimo,
rarissimo abbandono,
rarissima estasi, 
rarissima unione,
levarsi dell’essere.

Come girare nel cerchio
di un bicchiere da rosolio
senza incontrare
che il girare stesso.

Piagnucolare, e non resistere alla bellezza del vento
che nuoce agli orecchi.
Prenotare un treno, ecco musica,
libera scelta: 
un treno.
La vita porta via.
E sorprende, ma poi
delude i sogni.
Belli come sono solo i romanzi.
Neppure l’arte. Neppure
l’immagine o una voce parlante
niente consola.
Non so dire dove, non so dire quando,
né come, né con chi, 
so solo che era altrove.

Perché il riflesso dell’acqua mi delude?




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